Francesco
De Palo
Berlino
da quell’orecchio non ci sente, ma Schaeuble farebbe bene per una volta a
scendere sulla terra e dare uno sguardo a numeri e tabelle. La Grecia chiede alla
Germania i danni per l’occupazione militare della seconda guerra mondiale. Da
Atene è giunto sulla scrivania di Frau Cancelliera il dossier composto da un
pool di esperti tra cui dirigenti del ministero delle Finanze e dell’archivio
generale di Stato. Che hanno scansionato più di centonovantamila pagine e
settecento volumi di materiale riguardante i danni provocati alla Grecia
durante l’occupazione tedesca, ritrovati nei sottoscala dei ministeri in vari
quartieri ateniesi. Assieme alle richieste degli eredi dei trecentomila greci
uccisi e alle perizie dei danni ad aziende e città, si è giunti a quantificarli
in 160 miliardi di euro, ovvero quasi il 70 per cento del debito ellenico nei
confronti dei creditori internazionali. Un allarme rosso che si è acceso a
Berlino, insomma. Dove lo stesso Schaeuble dice di non fare troppo affidamento,
ma ottenendo la risposta del ministro degli esteri greco Dimitris Avramopulos
(“abbiamo diritto ad avanzare pretese, vedremo in seguito come e quando”). I
numeri del maxi risarcimento sono stati pubblicati dal quotidiano ellenico To Vima e ripresi anche dalla stampa
tedesca, che successivamente ha provveduto ad effettuare un “contrattacco” con
lo Spiegel che oggi punta l'indice
sui patrimoni nascosti di Italia, Grecia e Spagna. Ma senza dire una sola
parola, ad esempio, su quanti interessi la Bundesbank stia maturando per i
prestiti fino ad ora concessi.
Un punto fisso sta nella difficoltà del premier greco Samaras a issare il
dossier come un vessillo su cui far valere i propri diritti, in quanto non
intende compromettere i suoi rapporti con la cancellieea Merkel. Come se questi
fossero la priorità e non le condizioni del paese sempre più schiacciato da tre
memorandum, dove il governo ha appena deciso di inserire l'Imu all'interno
della bolletta elettrica. E tagliando la luce ai morosi. E' buio pesto
sull'Europa.
(twitter@FDepalo)
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