Pubblichiamo di seguito le valutazioni di Antonio Carioti (giornalista e studioso della storia del Msi) sul libro L'anima nera della Repubblica (Laterza) di Davide Conti. La breve recensione di Carioti è apparsa oggi, 28 luglio, sull'inserto culturale del Corriere, La Lettura. Ci sembrano, le sue, parole risolutive su uno studio mediocre e certo più incisive di tante recensioni che, dall'interno dell'area della destra, erano mosse solo dalla preoccupazione di giustificare in toto il percorso del Msi.
Antonio Carioti
"Va riconosciuto a Davide Conti il merito di aver trovato i materiali d'archivio nuovi, anche se forse non sempre attendibili, utilizzati nel libro sulla storia del Msi L'anima nera della Repubblica. Sono interessanti anche le sue osservazioni circa il neofascismo come comunità d'ambiente, estesa oltre i confini del msi, e sui limiti che impedirono al partito della Fiamma di pesare a livello governativo e lo ridussero a termometro di cui la Dc si serviva per misurare gli umori dell'elettorato conservatore. Colpisce però che oltre i due terzi del testo (più di 140 pagine su 210) siano dedicate al periodo 1969-74 (5 anni su quasi 50 di storia missina), segnato dalle stragi nere e dalla strategia della tensione. Un vistoso squilibrio che rimanda alla meccanica identificazione tra Msi ed eversione violenta, certo comprensibile nella polemica antifascista di allora, ma oggi fuorviante in sede storiografica. Nient'affatto estranea alle turbolenze di piazza e anche alle pulsioni autoritarie, la complessa vicenda politica missina non può tuttavia essere appiattita sul binomio golpismo-manganello".
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RispondiEliminaVale anche il calcolo contrario: il ruolo del Msi nelle vicende golpiste è secondario se non propriamente marginale. L'unico episodio in cui un pezzo di Msi gioca un ruolo importante sono le giornate di aprile 1973 a Milano ...
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