Annalisa Terranova
Non
me ne vogliano i detrattori di Laura Boldrini ma lei sa interpretare il
personaggio. Lei è in ascesa, è il volto nuovo che la sinistra cercava perché
esausta delle “narrazioni” di Nichi Vendola. Sarà lei la nuova leader della
sinistra anti-Pd. Lei mette insieme l’ansia dei diritti (più predicati che
praticati) e l’avversione alla Fiat, l’apologia operaista, il mito delle
fabbriche in lotta. Lei accontenta la sinistra radical e quella antagonista. E
va detto che da quelle parti si è anche in cerca – abbastanza disperatamente –
di nuovi linguaggi femminili che chiudano per sempre la stagione di Livia Turco
e di Giovanna Melandri e che rimpiazzino il desolante vuoto delle faccette
femminili che il Pd è in grado ora di schierare nei talk show. Boldrini assolve
a tutte queste missioni contemporaneamente e dunque può permettersi il lusso di
dire sciocchezze, come quella su miss Italia, trasmissione che risulta solo
noiosa e che certo non leva e non mette rispetto alle offese alla dignità
femminile. Diciamo che lì andava in onda l’esibizionismo del corpo femminile in
un format per famiglie. Alla proposta culturale di un corpo-oggetto ci ha sempre
pensato la pubblicità. Dunque l’obiettivo è del tutto sbagliato.
Ma
torniamo al ruolo politico di Laura Boldrini. Il suo successo mediatico ricorda
da vicino l’exploit di Irene Pivetti in veste di austera presidente della
Camera. Anche l’Irene nella sua fase vandeana rappresentò un modello, scatenò
cavalloni di protesta osservando che il fascismo aveva trattato bene le donne,
si avventurò nelle critiche all’8 marzo. Ebbe la possibilità di inserire nuovi
codici, desunti da una cultura alternativa alla sinistra, nei discorsi generali
che la politica italiana aveva sempre fatto sulle donne. L’occasione, manco a
dirlo, fu sprecata. Ora, da sinistra, ci prova Laura Boldrini, spaziando dal
femminicidio all’antirazzismo. Vedremo se le andrà bene. Alle donne del
centrodestra un consiglio spassionato: per depotenziare Laura Boldrini bisogna
assecondarla, competere sul suo stesso terreno, non attaccarla, perché
altrimenti prima o poi arriva il Calderoli di turno e dice la cazzata
inemendabile. E allora Boldrini diventerà una superstar. Invece leggo che
Boldrini viene attaccata perché vorrebbe mettere il chador a tutte le donne. E
così si offendono in una volta sola sia le musulmane sia quelle che non trovano
che il massimo dell’emancipazione risieda nella cosiddetta “filosofia della
gnocca”. Il mondo femminile è vario, intelligente, creativo. Boldrini sarà pure
la “secchiona”, ma se la risposta sono le “pupe” allora io dico fatevi questo
gioco da soli e andatevene in malora. C’è chi non ha nessuna voglia di
assecondare il “maschio libidinoso coglione” cantato da Rino Gaetano.
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