venerdì 15 marzo 2013

La filosofia del tatuaggio






Ivo Germano

È il mondo raccontato dalla pelle. Un mondo complicato e bellissimo,
cupo e mirabile. Basta tatuarselo addosso. C’è una geografia visiva,
talvolta, sopraffina nello sfogliare nella libreria di una stazione il
libro Forever. Il nuovo tatuaggio (Rizzoli, pp.260, € 39,90),
prefazione di Nicolai Lilin che del tatuaggio e dei riti d’iniziazione
ne conosce le pieghe le più radicate. Il tatuaggio è moda, costume,
talvolta esibizione pacchiana, tuttavia, narra collateralmente di
uomini e donne, tante, tantissime e delle loro identità in divenire.
Muscoli, tendini, palpebre, teste, polpacci, tricipiti compongono
l’infinito storytelling del tatuaggio, cioè di una delle strutture
dell’immaginario sociale che può servire a capire cosa dici e pensi,
mangi e come mi fai all’amore. Uno dei pochi per sempre in un sociale
in cui tutto, ma proprio tutto è un’emozione da poco.

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