giovedì 15 maggio 2014

Costanzo Preve: ecco cosa dovrebbe fare la filosofia...




Un'interessante riflessione di Costanzo Preve

L'economicizzazione capitalistica post-borghese integrale di tutti i rapporti umani e sociali presuppone non soltanto l'archiviazione dell'economia pianificata del comunismo storico novecentesco defunto (1917-1991), ma anche l'inevitabile erosione progressiva di tutte le conquiste del secolo socialista e socialdemocratico, ribattezzato secolo degli orrori e ridotto simbolicamente al solo genocidio ebraico hitleriano (ciò che Carl Schmitt definì reductio ad hitlerum). Il ceto politico di rappresentanza dev'essere normalizzato e da ceto di rappresentanza deve essere convertito in ceto di governance. La governance non si fa più mediando interessi sociali organizzati, il che comporterebbe la vecchia sovranità monetaria e militare dello stato nazionale, ma viene imposta da oligarchie tecniche specializzate di banchieri, finanzieri ed "esperti". Mentre il pensiero liberale, sulla scia di Popper, si ingegna a delegittimare Platone, Hegel e Marx ridotti a nemici della società aperta, il liberalismo chiude la stessa società che pure vuole a parole "aperta". Una società ridotta ad un grande mercato finanziario globalizzato, teatro di una economicizzazione integrale di tutti i rapporti umani e sociali, non è affatto aperta, ma anzi è chiusa, chiusissima. Compito del pensiero filosofico dovrebbe essere la denuncia ragionata di quetso incubo orwelliano fatto passare per trionfo della libertà...

(da C.Preve-L.Tedeschi, Lineamenti per una nuova filosofia della storia, I Centotalleri 2013)

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