martedì 7 ottobre 2014

"Confini e conflitti" di Marco Valle: il filo perduto dell'identità italiana





Dall'introduzione al libro di Marco Valle "Confini e conflitti. Uomini imperi e sovranità nazionale"(Eclettica)

La memoria di un popolo è il risultato di innumerevoli, minuscole memorie, di una miriade infinita di carte, appunti, documenti, racconti. Un patrimonio immenso di conoscenze, esperienze, sentimenti che, attraverso il passato, si trasmettono da padre in figlio, da generazione a generazione. L'identità di un popolo è un sottile filo d'Arianna snodato tra le porte del tempo, un giacimento spirituale che dà sostanza, forza ai nomi illustri, alle ricorrenze ufficiali. Alla retorica dei vivi, al ricordo dei morti.
La storia di un popolo è un colorato mosaico formato da tante piccolissime tessere, tutte da leggere e interpretare. Per ritrovare un senso. Un destino.
Purtroppo in questo presente superficiale, liquido, comprendere il passato diventa sempre più questione complessa, complicata e la memoria rischia - come nell'Egitto post Tolemaico - di sembrare un incomprensibile geroglifico e l'identità somiglia ormai a una vuota piramide. Immagini pittoresche e inoffensive. 
Per ritrovare il mitico filo e tentare di capire l'Italia - una realtà complessa e incompleta, sorta tra mille incertezze e sviluppatasi in modo strampalato e confuso - non basta l'incandescenza delle passioni, non servono ragionamenti algidi o visioni moralistiche e, tantomeno, ubbie nostalgiche. Per comprendere i crinali di crisi della contemporaneità è urgente scardinare gabbie ideologiche, abbandonare vecchie abitudini e indagare le contraddizioni, ricostruire i contesti, sforzandosi di ritrovare le motivazioni che mossero i protagonisti del nostro ieri. Come ci insegna il grande Marc Bloch non è più tempo d'antiquari rassicuranti ma è ora di "analizzare il passato in funzione del presente e il presente in funzione del passato". Da qui questo libro. Un tentativo di esplorare, attraverso una somma di ipotesi di lavoro aperte e volutamente frammentarie, alcuni passaggi... L'Italia come una tavolozza confusa in cui i colori fiochi del conformismo si alternano ai bagliori d'intelligenza e coraggio dei soliti pochi, un'equazione impossibile in cui l'ignavia dei più si oppone pervicacemente all'orgoglio lungimirante delle minoranze. Ecco, quindi, Luigi Rizzo e Mattei, Missoni e Broglio, Brazzà, Verdi e Cavour. 

L'indagine sul Novecento del libro di Marco Valle esamina anche il "miraggio cattivo" del comunismo e la sua influenza nello scacchiere geopolitico e infine la decolonizzazione in Asia e in Africa dalla quale non si può prescindere per capire la catastrofe umanitaria che oggi oscura il Mediterraneo. 

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