Pubblichiamo un estratto dell'editoriale di Luca Ricolfi dal Sole 24 Ore di oggi sul nuovo governo greco, dal titolo "Il rosso e il nero"
"Chissà che cosa avrebbe detto Norberto Bobbio di fronte alla nascita di un governo come quello che si è formato in Grecia tre giorni fa?... Perché il nuovo governo non è semplicemente rosso-nero, ossia di sinistra e di destra, ma è un'alleanza tra un partito di strema sinistra, Syriza di Alexis Tsipras, e un partito radicale di destra, Anel di Panos Kammenos. E nello schema di Bobbio destra e sinistra estreme hanno un solo elemento in comune: il rifiuto della democrazia. Destra e sinistra, in altre parole, convergono solo sul piano dei mezzi, mentre sul piano dei fini restano irriducibilmente nemiche perché la sinistra vuole ridurre le diseguaglianze mentre la destra le accetta. Dunque un'alleanza tra destra e sinistra è concepibile solo fra le loro versioni moderate... Quel che sembrava inconcepibile invece è successo.
La convergenza di destra e sinistra estreme sui fini, per alcuni studiosi, non è una novità assoluta. Esiste un importante filone di pensiero politico e storiografico che ha sottolineato con forza le radici comuni del fascismo e del comunismo non solo sul piano del metodo (il rifiuto della democrazia parlamentare) ma anche sul piano intellettuale e dei contenuti politici: derivazione dal socialismo rivoluzionario, primato dello Stato sull'individuo, regolazione collettivistica dell'economia, politica sociale, apertura al mondo del lavoro. Tutti elementi di convergenza sostanziale segnalati fin dagli anni '60 e '70 da Eugen Weber, James Gregor e soprattutto Zeev Sternhell".
Al di là dei riferimenti bibliografici però Ricolfi sottolinea che il governo di Atene non c'entra nulla con questa tradizione interpretativa dei fascismi. In quel caso destra e sinistra stanno insieme perché hanno un unico nemico, le autorità europee, e un unico obiettivo, il desiderio di liberarsene. Ciò significa che quello che è accaduto in Grecia potrebbe succedere anche altrove. Ma dove porta questa strada? Verso un'Europa migliore o verso un impoverimento maggiore dei popoli europei?
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